Le chat WhatsApp tra genitori sono sempre più diffuse nel contesto scolastico. Nate per semplificare la comunicazione e coordinare le attività legate alla vita quotidiana dei figli (scuola, sport, compleanni, catechismo), queste piattaforme possono diventare un utile strumento di supporto e inclusione, ma anche generare dinamiche problematiche se mal gestite.
Nel contesto della nostra scuola paritaria dell’infanzia, nido e primaria a indirizzo musicale, è importante promuovere un uso consapevole e rispettoso di questi strumenti.
I vantaggi delle chat tra genitori
Le chat genitoriali offrono molte opportunità:
- Comunicazione rapida: per trasmettere in tempo reale informazioni su orari, materiali o cambi di programma
- Supporto reciproco: per organizzare turni, passaggi o condividere materiali scolastici
- Inclusione: per coinvolgere anche quei genitori che hanno meno possibilità di partecipare fisicamente alla vita scolastica
Rischi e criticità da evitare
Tuttavia, l’uso scorretto delle chat può compromettere la serenità e l’efficacia comunicativa:
- Polemiche e critiche: giudizi negativi sulla scuola o sui docenti possono generare conflitti e malintesi
- Violazioni della privacy: pubblicare immagini o dati sensibili senza consenso può essere pericoloso e illegale
- Sovraccarico di messaggi: messaggi inutili o ripetitivi ostacolano l’individuazione di informazioni importanti
Un caso emblematico riguarda un’offesa a un’alunna in una chat genitoriale, che ha sollevato il problema del ruolo educativo della scuola e delle responsabilità digitali degli adulti.

Effetti educativi sui bambini
Un uso eccessivo o disfunzionale della chat può contribuire a deresponsabilizzare i bambini. Se i genitori intervengono costantemente per recuperare compiti dimenticati o gestire ogni imprevisto, i bambini non imparano ad affrontare le proprie responsabilità.
Questo può limitare lo sviluppo dell’autonomia, dell’organizzazione personale e della capacità di affrontare errori o imprevisti in modo proattivo.
Linee guida per un uso corretto
Per fare delle chat uno strumento utile e non fonte di stress, ecco alcune buone pratiche consigliate:
- Stabilire regole condivise: chiarire lo scopo del gruppo e limitare i contenuti ai temi scolastici
- Tutela della privacy: evitare di condividere immagini o informazioni di minori senza consenso
- Messaggi essenziali: comunicare in modo chiaro e sintetico, senza intasare la chat
- No alle discussioni delicate: temi personali o critici devono essere affrontati in privato, non in chat
Le tipologie di genitori in chat: tra ironia e realtà
Un’analisi ironica ma realistica delle chat rivela alcune tipologie ricorrenti tra i partecipanti:
- Il Polemico: critica spesso scuola e altri genitori
- L’Esibizionista: condivide dettagli non pertinenti
- Il Ninja: legge tutto ma non interviene mai
- Il Segretario: organizza tutto in modo meticoloso
- L’Ansioso: crea allarmismo per ogni minima variazione
- L’Onnisciente: sa tutto… anche troppo
- L’Ignaro: è sempre all’oscuro di tutto
- Il Factotum: gestisce tutto, ma può mettere a disagio gli altri
- Il Nevrotico: vive in costante affanno
- Il Virale: intasa la chat con meme e contenuti non rilevanti
Riconoscere queste dinamiche aiuta a promuovere una comunicazione efficace e rispettosa nella comunità scolastica.
Fonte: Rivista Gulliver News
Approfondimenti a cura della sociologa Anella D’Agostino