26.9.2025

La disprassia evolutiva: come riconoscerla e come intervenire

La disprassia evolutiva è un disturbo della coordinazione motoria che compromette la gestione dei movimenti quotidiani, come vestirsi, allacciarsi le scarpe o utilizzare le posate. Riguarda circa il 6% dei bambini tra i 5 e i 15 anni, soprattutto maschi, ed è riconosciuta come situazione di Bisogno Educativo Speciale (BES).

L’origine può essere legata a un ritardo nello sviluppo neurologico o a piccoli danni cerebrali che ostacolano il corretto funzionamento dei neuroni motori. Ne consegue che i muscoli non ricevono in maniera efficiente le informazioni necessarie a coordinare i gesti e le azioni.

Come riconoscere i segnali della disprassia

Il segnale più evidente è la goffaggine nei movimenti: inciampi frequenti, urti contro spigoli, difficoltà a mantenere la postura seduta.

Altri segnali importanti:

  • Disprassia di sguardo: difficoltà a seguire oggetti in movimento, fatica a copiare dalla lavagna.
  • Mancanza di coordinazione oculo-manuale: problemi nelle attività di disegno, coloritura e scrittura.
  • Difficoltà di impugnatura: uso improprio di matite e strumenti grafici.
  • Stanchezza e bassa concentrazione: ogni attività richiede grande dispendio di energie, con conseguente calo di attenzione.

Le conseguenze a scuola

Sebbene le capacità cognitive siano nella norma, la disprassia può interferire con l’apprendimento della lettura e della scrittura, rallentando tutti gli apprendimenti.

Con la crescita, il bambino diventa consapevole dei propri limiti, sperimentando frustrazione e senso di inadeguatezza. Questo può portare a disagio psicologico, evitamento scolastico o difficoltà relazionali.

Come aiutare un bambino disprassico

Ecco alcuni suggerimenti pratici per la scuola e la famiglia:

  • Usare abiti e scarpe semplici (chiusura a strappo, maglie facilmente riconoscibili davanti/dietro).
  • Garantire una postura corretta con banchi e sedie adatte alla statura, piedi ben appoggiati a terra, piani inclinati per scrivere.
  • Ridurre distrazioni evitando posizioni vicino a finestre o porte vetrate.
  • Fornire matite con impugnatura grossa e mine morbide (B2).
  • Usare forbici a impugnatura facilitata e strumenti grafici adatti.
  • Suddividere i compiti complessi in piccole parti gestibili.

👉 Creare un ambiente scolastico che riconosce e supporta le esigenze specifiche dei bambini disprassici è essenziale per la loro crescita personale. Implementare queste strategie significa migliorare la loro esperienza scolastica e contribuire al loro sviluppo complessivo e alla loro autostima.

Articolo a cura di Jessica Pancaldi, docente di scuola primaria e consulente didattica della scrittura – Rivista Gulliver.